Dopo il discorso al concerto, scontro tra Fedez e la Lega. Ma quanto conosciamo davvero il ddl Zan?
Il concerto del 1 maggio in piazza San Giovanni è uno degli eventi musicali più attesi dell’anno che più volte ha ospitato sul palco discorsi a favore dei diritti civili.
Quest’anno a lasciare il segno è stato il cantante Fedez che ha superato la presunta censura della Rai, per fare il suo discorso a favore del ddl Zan contro l’omotransofobia.
Tutti ne parlano.. ma cosa prevede davvero il ddl Zan?
La legge, firmata tra gli altri dal parlamentare Pd Alessandro Zan, introduce delle modifiche all’articolo 604 bis del codice penale che disciplina il reato di : “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.
Con il ddl Zan rientrebbero tra i motivi di discriminazione anche le idee fondate “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
Diversamente da come insinuato da Salvini però, non istituisce nuovi reati e non reprime nessuna libertà di parola.
La legge non fa alcun riferimento all’utero in affitto, e quanto alla scuola, si limita a prevedere che in occasione della giornata nazionale contro l’omofobia possano essere organizzati degli incontri per promuovere l’inclusione.
Insomma, il ddl Zan non introduce affatto il reato di opinione, né prevede sanzioni per chi sostiene in pubblico o privato che il matrimonio omosessuale è sbagliato e le adozioni gay sono inopportune.
Il deputato Alessandro Zan dichiara:
” La libertà di espressione resterà garantita purché non sia idonea a creare una condizione di pericolo o violenza.”
Facendo un discorso paradossale, è una legge che tutelerebbe anche l’eterofobia.
Esiste l’aggravante se la violenza è mossa da odio razziale, quella da odio religioso.
Perché non deve esserci quella per l’omotransfobia?”.