Patagonia il nostro unico azionista ora è il pianeta
Ciao amici, abbiamo appena donato la nostra azienda al pianeta. – Patagonia
La famiglia Chouinard cede l’azienda ad una no profit per salvare il pianeta.
Queste le parole uscite sulla pagina Facebook della nota società statunitense di abbigliamento outdoor. Lo scopo è quello di garantire che i profitti dell’azienda siano utilizzati per il cambiamento climatico. Nell’intervista del New York Times a Yvon Chouinard, 83enne, alpinista che possiede l’azienda assieme alla sua famiglia, spiega “Speriamo che questo influenzi una nuova forma di capitalismo che non finisca con pochi ricchi e un mucchio di poveri”, per poi affermare “Daremo la massima quantità di denaro alle persone che lavorano attivamente per salvare il pianeta”.
Non temete amanti del marchio, Patagonia continuerà ad operare come società privata a scopo di profitto, 1 miliardo di capi d’abbigliamento l’anno vengono venduti tra giacche, cappelli e pantaloni da sci. Ma la famiglia Chouinard, che è stata la proprietaria di Patagonia fino ad agosto, ha scelto di trasferire in maniera irrevocabile il 2% delle proprie azioni alla Patagonia Purpose Trust un fondo che mira a garantire che l’attività tenga fede al suo impegno di gestire l’attività in modo socialmente responsabile e il restante 98% delle azioni comuni a una nuova no-profit chiamata Holdfast Collective, che riceverà tutti i profitti della compagnia e li utilizzerà per contrastare il cambiamento climatico.
Se vogliamo sperare di avere un pianeta vivo e prospero – e non solo un’azienda viva e prospera – è necessario che tutti noi facciamo il possibile con le risorse che abbiamo. Ecco come possiamo agire. – Yvon Chouinard
100 milioni di dollari annui che al posto di andare nelle casse della famiglia Chouinard verranno utilizzati per combattere il cambiamento climatico e proteggere i terreni non sviluppati in tutto il mondo. Un’azione che arriva in un momento di crescente attenzione all’ambiente da parte delle aziende dei grandi miliardari americani, accusati di non contribuire ai problemi del pianeta.
Una scelta comunque quella del fondatore di Patagonia che è completamente in linea con la sua lunga tradizione di disinteresse verso le regole tradizionali di commercio ma che sposa invece il tuo profondo amore verso la natura e l’ambiente.
