L’arte non si può fermare il modo in cui la Biennale di Gerusalemme combatte la guerra
La Biennale di Gerusalemme, originariamente programmata per inaugurare il 9 novembre 2023 nella Città Santa, si è trasformata in un’esperienza itinerante a causa della guerra, con la sesta edizione rimandata al 2024.
Similmente alla Biennale di Kiev, l’evento si diffonde in varie città del mondo come risposta condivisa della comunità artistica alle sfide della guerra. Le mostre già organizzate trovano nuova ospitalità in luoghi come New York, Buenos Aires e Casale Monferrato.
In particolare, il tema “Iron Flock” ispira mostre che esplorano il potere femminile, la cultura israeliana a New York e la storia di Ester a Casale Monferrato. Rami Ozeri, fondatore della Biennale di Gerusalemme, sottolinea l’importanza della solidarietà globale dopo gli eventi dolorosi dell’7 ottobre. Artisti e curatori si impegnano a portare avanti la missione della Biennale, dimostrando il legame profondo tra Gerusalemme e il resto del mondo attraverso mostre internazionali.
Il coinvolgimento artistico globale trasforma la Biennale in un’opportunità di unione e resistenza contro gli impatti devastanti della guerra. Mentre le mostre si diffondono in diverse città, l’interrogativo persiste:
Quanto tempo ancora dovremo assistere inermi agli stravolgimenti causati dalle guerre mondiali?
La comunità artistica, attraverso la Biennale di Gerusalemme, cerca di rispondere a questa domanda, utilizzando l’arte come mezzo per connettere, resistere e promuovere la pace.